Wednesday, April 23, 2008

Tuesday, April 22, 2008

MULTATO A NOVE ANNI IN BICI, FA RICORSO E VINCE

PORDENONE -Viene multato a nove anni dopo essere stato coinvolto in un incidente contro un'auto mentre era in sella alla sua bici. La sua famiglia fa ricorso e lo vince dimostrando che la segnaletica non era chiara. E' successo a Pordenone dove i genitori del giovanissimo ciclista si sono opposti alla sanzione di 40 euro della Polizia Municipale e hanno vinto il ricorso davanti al Giudice di pace. La vicenda - riportata oggi da "Il Messaggero Veneto" - risale al febbraio 2007. Il ragazzino stava andando a scuola in bici per una via del centro di Pordenone quando si era scontrato con una macchina che si stava immettendo in un parcheggio. Lo scontro era avvenuto nella striscia di asfalto compresa tra la carreggiata e gli stalli riservati alla sosta delle macchine. In occasione dell'incidente, che aveva procurato al bimbo una contusione, i Vigili avevano rilevato il sinistro e compilato il verbale di rito. Poi, poco più di un mese dopo, alla famiglia era arrivata la multa perché il bambino con la bici aveva circolato fuori dalla carreggiata. I genitori, assistiti dall'avvocato Orsola Costanza, sono però riusciti a dimostrare che dove è avvenuto lo scontro nessun cartello impedisce alle bici di transitare. La multa - ha spiegato il legale - avrebbe potuto essere contestata subito e poi "in quel punto la strada ciclabile si interrompe e non viene data la possibilità di un' alternativa. La segnaletica orizzontale era sbiadita e quella verticale contraddittoria". Il ricorso "economicamente forse non valeva la pena ma era una questione di principio. Il bambino - ha detto l'avvocato - era mortificato". "L'età non c'entra - ha spiegato il comandante della Polizia Municipale Arrigo Buranel, commentando la vicenda -, è sempre un soggetto sulla strada. La legge prevede che se è minorenne la multa viene contestata a chi ha la patria potestà. Noi non possiamo omettere di fare questo perché altrimenti saremmo chiamati a risponderne". "Negli incidenti - ha detto Buranel - noi contestiamo quelle che sono le violazioni del codice della strada a tutti i soggetti coinvolti. Questo è il nostro compito, poi il cittadino fa le valutazioni che ritiene. Non bisogna dimenticare che in questo contesto ci sono sempre questioni assicurative. Il giudice fa le proprie valutazioni, poi - ha concluso - l'organo di polizia farà le sue quando leggerà il dispositivo e da quello valuterà anche se è il caso di disporre un ricorso alla magistratura ordinaria. Non entriamo nel merito".

Friday, April 18, 2008

Trek Session 88


Trek Session 88 DH

Trek Session 88 FR

The Drop Bar


"The DB10, or better known as the Drop Bar, 10th anniversary bike. What anniversary is it?
Well, it's Tomac Bikes' 10th year in the business, and to celebrate this they created a replica John Tomac bike, just like the team bike he rode while he was on team 7/11 back in 1991 or so. Chris Herting himself welded and painted this beauty up right in Colorado.
Why is it named the Drop Bar? John Tomac was racing both road and MTB back in the early '90s and didn't want to be swapping back and forth between bikes and having to adapt to different feeling machines, so he ran a drop bar setup on each bike that season. A little note here, only 10 of these bikes will be produced, so if you're a big fan of John Tomac, place your order today"

source:
Pink Bike

X-RAY

Marzocchi 44 ATA Micro 2009 Fork

Saint


"The new Shimano Saint (M810) that Shimano has coming soon. The return of the 4-pot brake as well as lighter parts all around in the entire Saint lineup"

link:

Wednesday, April 16, 2008

Dopo la vittoria elettorale...


Moleskine & Guida Michelin

Come tutte le mattine mi sono avvicinato al tavolo nero all'ingresso per prendere le chiavi della moto. Prendo le chiavi e noto un libretto nero con dei simboli rossi. Lo guardo attentamente: è una moleskine. Una moleskine in edizione speciale.
Memorizzo i simboli. Prendo le chiavi ed esco di casa. Arrivio in ufficio e tra un problema e una mail chiedo a google di darmi una risposta. Voglio sapere da che parte viene quella moleskine.
Trovo la risposta su Moleskine Stories. Michelin e Moleskine: Viaggio in Italia.
Ecco si...Viaggio in Italia. Appena lo leggo mi ricordo che sulla prima pagina interna del piccolo taquino nero c'è proprio la scritta "Viaggio in Italia". E' lei. Leggo l'articolo. Bella iniziativa.
"Si tratta di un progetto editoriale realizzato appositamente per accogliere le impressioni di chi ama viaggiare e annotare le proprie scoperte. Ogni pagina è strutturata in modo da poter inserire le informazioni relative ai posti visitati, le loro caratteristiche e le sensazioni che hanno suscitato, permettendo di costruire una propria personale guida.
Le stelle Michelin possono così viaggiare insieme alle stelle che ognuno decide di attribuire nella propria classifica ai posti da ricordare.
Un modo coinvolgente per dare spazio al proprio viaggio e raccogliere un utile insieme di informazioni, che possono anche essere condivise con Michelin scrivendo a: laguidamichelin-italia@it.michelin.com."



Ice Age 3: Dawn Of The Dinosaurs


Poster and the official Teaser for the upcoming sequel of the animated movies ICe Age and Ice Age 2 - The Meltdown.

Voices: John Leguizamo, Queen Latifah, Denis Leary, Ray Romano and Chris Wedge
Director: Carlos Saldanha
Release Date: 1 July 2009

Ice Age 3


Tuesday, April 15, 2008

Nissan Qashqai Challenge 2008 - Milano

Nissan Qashqai Challenge 2008, conto alla rovescia per la 2^ edizione

Nissan annuncia la seconda edizione dell'Urban Mountain Bike Freeriding, che si svolgerà in cinque città europee. Nissan rinnova il suo impegno a favore del mondo della mountain bike e dei suoi atleti mettendo in palio un premio di 250.000 dollari.

Le novità di quest'anno riguardano principalmente il format dell'evento che, nelle prime due tappe di Milano e Madrid si configura come un Open series, ovvero un evento aperto anche ai rider che non partecipano a tutte le tappe del challenge. Suddividendo gli eventi in 2 gare open e 3 sfide challenge, Nissan ha così aperto il concorso a un maggior numero di partecipanti.

Per non deludere e limitare le aspettative dei fan e del pubblico, ma anche per rendere lo spettacolo egualmente impattante in ogni città, è stato anche deciso che le discipline in cui i free rider provenienti da tutto il mondo si affronteranno in ogni tappa, saranno un mix tra le più rinomate (Big Air, North Shore, Street, Park), inclusa il Dirt.


In tutte le tappe del Challenge si stima la presenza di oltre 150.000 spettatori, per questo a Milano è stata scelta una location idonea ad ospitare un pubblico senza limitazioni, ovvero il Parco Sempione. Un'oasi verde in cui nelle giornate di venerdì 25 e sabato 26 aprile, la città meneghina incontrerà lo spirito del free ride.
L'urban free riding è l'evoluzione moderna del mountain biking, che ben illustra lo spostamento del fulcro d'interesse dagli sterrati di campagna ai centri cittadini. Nissan è l'unico marchio non sportivo che sostiene l'urban free riding in mountain bike e i biker più famosi del mondo sono entusiasti di questa opportunità.

I circuiti quest'anno regolamenteranno un nuovo standard per lo sport. Il direttore del tour, Tarek Rasouli ha dichiarato: 'Nel 2008 verrà compiuto un nuovo passo avanti. Utilizzeremo molta più terra sui circuiti delle cinque gare, in modo tale che i rider possano ottenere migliori risultati sulle piste e, al contempo, essere più protetti in caso di caduta. Inoltre con l'inserimento degli eventi Open nel contest, siamo sicuri che i migliori atleti del mondo parteciperanno alla gara e, nel contempo, anche tutti i rider del mondo potranno iscriversi e partecipare agli eventi open Qashqai! '

Nissan Qashqai Challenge rientra nell'ampio programma europeo Nissan Sports Adventure, con cui il marchio giapponese ha deciso di supportare gli sport più avventurosi e rappresentativi di uno stile di vita dinamico all'aria aperta, uno stile di vita che la gamma di vetture e 4x4 Nissan è perfettamente in grado di supportare.
Con l'obiettivo di rendere il Nissan Qashqai Challenge assolutamente rappresentativo di tutti gli aspetti dell'urban free-riding, Nissan potrà anche quest'anno contare su partner di rilievo con cui riuscirà ad assicurare il massimo divertimento agli spettatori dell'evento in tutte le cinque città europee che visiterà. Si tratta dei marchi Oakley, Dakine, Danese, Giro e Marzocchi.

La tappa milanese del tour, nel Parco Sempione, prevede il seguente programma:
Venerdì 25 aprile
08.00 - 12.00 Costruzione del tracciato
12.00 - 17.00 Pratica
18.00 - 19.45 Primo round di qualifica (40 riders)
19.45 - 20.00 NQC Best trick competition (4 riders)
20.10 Premiazione Best trick

Sabato 26 aprile
07.30 - 09.00 Course inspection
09.30 - 11.30 Pratica
11.45 - 13.30 Secondo round di qualifica (40 riders)
13.30 - 15.00 Pausa
14.00 - 15.00 Sessione dedicata per autografi
15.00 - 17.15 Pratica dei 12 finalisti Open per qualifica
17.30 - 18.00 Finale 1° Run
18.00 - 18.30 Finale 2° Run
18.30 - 19.00 Qualifica 12 finalisti
19.00 - 19.15 Premiazione

Le tappe del tour:
NISSAN QASHQAI CHALLENGE OPEN 25/26 aprile: Milano, Italia
NISSAN QASHQAI CHALLENGE OPEN 2/3 maggio: Madrid, Spagna
NISSAN QASHQAI CHALLENGE 11 maggio: Monaco di Baviera, Germania
NISSAN QASHQAI CHALLENGE 17 maggio: Parigi, Francia
NISSAN QASHQAI CHALLENGE 24 maggio: Londra, UK

Tra gli atleti partecipanti, alcuni dei nominativi più riconosciuti nel mondo del freeride: Darren Pokoj (AUS), Ben Boyko (CAN), Brandon Semenuk (CAN), Darren Berrecloth (CAN), Benny Korthaus (GER), Amir Kabbani (GER), Andreu Lacondeguy (ESP), Lance McDermott (UK), Grant Fielder (UK), Paul Basagoitia (USA), Cameron McCaul (USA), Greg Watts (USA), Kyle Strait (USA), Adam Hauck (USA), Jamie Goldman (USA).

Per tutte le informazioni sugli eventi - profili degli atleti, luoghi, discipline, calendari, aggiornamenti e contenuti extra - è disponibile il sito interattivo www.nissan-qashqaichallenge.com.

fonte: SoloBike


End Oil War


Thursday, April 10, 2008

Come non devo diventare....

Milano, record di maschi depressi

È il record nazionale. Pesano carriera e famiglia, il crollo tra i 30 e i 40 anni. Il 3% degli uomini colpito dalla malattia contro il 2,5 di Roma e il 2 di Palermo. La crisi quando si lascia il guscio protettivo dei genitori. Se la situazione degenera spesso si preferisce l´automedicazione, e dallo psichiatra si arriva a patologia avanzata.
di Laura Asnaghi

Andrea, trent´anni, una carriera da manager, non ci voleva credere. «Io depresso? Vi sbagliate. È solo stress. Mi prendo un weekend di pausa e torno come prima». Ma il fine settimana al mare non è servito a migliorare l´umore di Andrea. Lui, che era sempre stato uno studente modello della Bocconi, dopo qualche anno di lavoro ai vertici di grandi aziende multinazionali si era logorato. Perdeva la calma per un nonnulla, tirava pugni sulla scrivania e, in auto, diventava una belva se qualcuno davanti a lui andava troppo lento.

La storia di Andrea, che oggi è in cura al Fatebenefratelli, è quella che accomuna molti giovani milanesi travolti dalla depressione, malattia che, di solito, si pensa sia solo un dramma che riguarda le donne. Ma non è così. Secondo le ultime statistiche mediche a Milano il "male di vivere" colpisce almeno 60mila donne mentre gli uomini depressi sono più di 26mila. «Certo le donne sono più numerose ma l´incidenza della depressione tra i maschi è in forte crescita» spiega Claudio Mencacci, primario di psichiatria al Fatebenefratelli. La depressione in chiave maschile sarà uno dei temi centrali di un convegno, "La prevenzione in psichiatria", che si tiene a Sondrio, in Valtellina, da oggi fino a domenica. Milano guida la classifica delle città italiane più esposte al rischio di depressione tra i maschi con il 3 per cento dei malati, pari a 26 mila casi. Al secondo posto c´è Torino con il 2,8 per cento e 21.500 pazienti, al terzo posto si colloca Roma con il 2,5 per cento e 47.500 depressi. Seguono Napoli con il 2,4 per cento di malati (pari a 20mila casi) e Palermo con il 2 per cento (14mila casi).

Ma perché Milano detiene il primato? «Qui ci sono condizioni ambientali che rendono la vita più dura - spiega Mencacci - spesso si pretende dai maschi di essere dei professionisti Superman, brillanti e capaci. Ma oltre alla carriera si richiedono performance d´alto livello anche sul fronte familiare. Non tutti reggono la sfida». Così l´ansia cresce e la paura di non essere all´altezza della situazione si traduce prima in disagio e poi in malattia vera e propria. Chi ne soffre di più sono i maschi, dai 30 ai 40 anni, nel pieno della loro carriera. «Per alcuni uomini riuscire a fronteggiare tutte queste sfide diventa uno sforzo intollerabile - spiega Mencacci - molti diventano cupi, irascibili e il loro malumore spesso degenera in quello che noi medici definiamo "la caduta della performance" che significa difficoltà a concentrarsi nel lavoro e disinteresse verso la famiglia e la vita». Ma i maschi, a differenza delle femmine, non ricorrono subito ai medici. Anzi, se ne tengono ben alla larga. «Prima di trovare il coraggio di farsi curare passano mesi - ricorda Mencacci - c´è chi si auto-prescrive farmaci contro l´ansia, chi si rifugia nell´alcol e chi non trova più neanche la forza di uscire di casa». Risultato: quando i maschi si arrendono all´evidenza e bussano alla porta di uno psichiatra la loro malattia è a uno stadio avanzato. «Le cure sono a base di farmaci, psicoterapia e, se possibile, sport - conclude Mencacci - perché il calcio, il tennis o lo sci aiutano a ritrovare la voglia di vivere. Dalla depressione si esce ma il cammino è lungo. Soprattutto per i maschi: proprio perché fanno di tutto per evitare di ammettere di aver bisogno d´aiuto».
(10 aprile 2008) La Repubblica


Pounds

"The new designs have been chosen via an open competition which was widely publicised in the national media in August 2005 and attracted 4,000 entries. The winning designer is 26-year-old Matthew Dent, originally from Bangor who now lives and works in London as a graphic designer.
The new designs will enter circulation gradually throughout the year. It is normal practice for banks to order coins from the Royal Mint to satisfy public demand, which fluctuates over the course of the year. The current coin designs will remain in circulation and as legal tender for the foreseeable future. "

Semplicemente bellissime.

The Royal Mint


Rob Ryan

Tuesday, April 08, 2008

Great Palce To Work


"Vi guardate attorno nel vostro ufficio e pensate “Ci deve essere un modo migliore di lavorare che non in questa specie di loculo, no?” Beh, probabilmente non c’è. A meno che non lavoriate per Google nel loro quartier generale svizzero. Perché, francamente, il loro nuovo ufficio è davvero spettacolare: è un esercizio di pensiero laterale, creatività selvaggia canalizzata nel design di interni. Dalla mensa alla sala macchine, poltrone a pouf, neve finta e una moltitudine di colori. Date un’occhiata… non potrete evitare di provare invidia, ma invidia profonda.
Capite quello che intendiamo? Presumibilmente rende il lavoro un momento di gioia e riveste il tutto di divertimento puro. Come possano trovare il tempo di fare un qualsiasi lavoro in un ambiente del genere, davvero non lo sappiamo. Il massimo che noi possiamo fare, è mettere un cuscino sulla sedia, ma qualcosa ci dice che non otterremo lo stesso effetto."

tratto da: Gizmodo


Monday, April 07, 2008

Bici Blu, Rosse e Bianche



Dopo aver letto l'articolo sulle bici blu comparse nella zona Ticinese di Milano mi sono subito venute in mente le bici arancioni della campagna pubblicitaria di DKNY finita male e le Ghost Bikes bianche che ricordano i ciclisti uccisi in incidenti stradali.


Bici Blu a Milano

E Milano si svegliò invasa dalle «bici blu»

MILANO - L'invasione delle bici blu. Così si è svegliata stamane Milano. Una iniziativa pubblicitaria? Uno scherzo di alcuni graffitari pentiti? Non è dato ancora sapere. Fatto sta che in zona Ticinese, tra lo stupore dei turisti, un po' meno dei milanesi abituati alle iniziative dei creativi, ecco far bella mostra una selva di biciclette tutte azzurre. Ve ne sono a decine, legate con catenelle a pali e serrande.


LE IPOTESI - Qualcuno ha pensato ad una ricorrenza della Nazionale di calcio, sfuggita però ai più. Altri affermano si tratti della «francesizzazione» del nostro Belpaese (per ricordare le vicende Alitalia e Carla Bruni). Ma la tesi che preferiamo è questa: dopo il taglio alle auto blu proposto in consiglio comunale da Matteo Salvini (Lega) nel 2007 e votato da opposizione e parte della maggioranza, Milly Moratti, propose che gli assessori e i dirigenti del Comune avessero diritto a delle bici blu. Un benefit che sarebbe servito loro per spostarsi e per capire lo stato delle piste ciclabili milanesi.
LA SOLUZIONE? - Ecco dunque, dev'essere l'invito alla classe politica milanese di progettare l'Expo 2015 davvero col motto del «nutrire il pianeta». Cominciando col sostituire le auto blu più con le ecologiche «bici blu».

Thursday, April 03, 2008

?


Wednesday, April 02, 2008

Keep It Simple!


Walking Bike


Tuesday, April 01, 2008

Topless Meeting

Manager troppo distratti. Scattano i primi divieti. «Ai meeting in 3 su 4 non alzano mai gli occhi dal video»

SAN FRANCISCO - Nella Silicon Valley californiana scatta l'ora dei topless meeting. Non ragazze discinte (tra l'altro nell'America puritana il topless è semplicemente impensabile anche in spiaggia), ma riunioni e conferenze alle quali è proibito partecipare armati di laptop, il computer portatile, o anche, solo, di cellulari «intelligenti».

Con l'evoluzione galoppante della tecnologia, convegni e meeting di lavoro sono diventati luoghi in cui chi vuole occuparsi d'altro può andare molto oltre la lettura di un giornale: può parlottare al cellulare, consultare la posta elettronica sul Blackberry, navigare su Internet utilizzando un pc. Succede ovunque nel mondo, ma soprattutto nella Silicon Valley dove i «gadget» elettronici che negli ultimi vent'anni hanno riempito la nostra vita non solo sono stati inventati, ma vengono anche usati con maggiore intensità. Fino a condurre — prima che altrove — le comunità ad un punto di saturazione.

All'inizio nessuno osava obiettare: vietare l'uso di un computer nella culla dell'information technology sembrava una contraddizione in termini. Poi, però, ha cominciato a montare la frustrazione degli oratori costretti a parlare a un pubblico sempre più distratto e anche la preoccupazione delle aziende per l'inutilità di riunioni nelle quali ognuno sembra occuparsi d'altro. Sono così scattati i primi divieti. Che sono immediatamente divenuti argomento di incandescenti dibattiti sui blog.

Il popolo di Internet è diviso: i più considerano la richiesta di spegnere il computer un'eresia. Come può l'industria che ambisce a imporre una comunicazione «liberata » dalla carta ammettere ai meeting matita e taccuino ma non il «laptop»? Nelson Minar, un ingegnere che ha da poco lasciato Google ed ha creato una sua attività, ha preso il coraggio a due mani ed è intervenuto nella discussione in rete appoggiando i divieti e raccontando le sue esperienze deprimenti nell'azienda di Mountain View: «Passavi le notti a preparare il briefing sullo stato dei tuoi progetti e sulle nuove strategie che volevi seguire e poi pronunciavi il tuo intervento davanti a una pattuglia di vicepresidenti che in tre casi su quattro non alzavano mai lo sguardo dal loro computer».

La sortita di Minar ha provocato reazioni furiose o ironiche («per avere un pubblico più concentrato bisogna proibire non solo i laptop ma anche le sedie»), mentre secondo altri il meeting non richiede una partecipazione intellettualmente attiva da parte di tutti: per molti può anche essere solo un modo di mettersi in sintonia coi colleghi, di creare identità e status. Ma altri si rendono conto che per limitare il deficit di attenzione che ormai caratterizza qualunque meeting, qualche limite va fissato. E in società come Yahoo! la tendenza al «topless » si va diffondendo. Altre «start-up» tecnologiche risolvono, invece, il problema in modo più drastico: abolendo le riunioni o concentrandole in un solo giorno della settimana. Oltre che le imprese, il problema riguarda anche l'istruzione. Il Los Angeles Times racconta che, dopo aver speso molti soldi per creare collegamenti wireless in tutte le aule, le università si ritrovano alle prese con studenti che durante le lezioni scrivono lettere, pagano i loro conti online, consultano il listino di Borsa. In genere i professori vengono lasciati liberi di decidere se autorizzare o meno l'uso dei computer in classe.

Alla facoltà di giurisprudenza della University of California, ad esempio, tre docenti su quattro hanno proibito l'accensione dei laptop. Certo, dover ricorrere a divieti per farsi ascoltare, non piace a nessuno. Ma tecnologie sempre più penetranti e meno costose possono portare a situazioni insostenibili, come hanno imparato, anche da noi, gli insegnanti delle scuole infestate dalla moda dei filmini girati col videofonino e riversati su YouTube. Un approccio più morbido, tornando alle aziende, è quello di Microsoft che si è dato solo una sorta di codice delle buone maniere. Il computer acceso durante la riunione — racconta un ingegnere — non è visto di buon occhio ma è tollerato. Il «tabletPC», un computer con lo schermo piatto sul quale si scrive con una specie di penna elettronica, è considerato meno «invasivo » perché non crea una barriera fisica tra oratore e ascoltatori. E comunque Bill Gates e il capoazienda Steve Ballmer durante i meeting ascoltano e fanno domande tenendosi sempre ben lontani da computer o cellulari.

di Massimo Gaggi
Tratto da: Corriere della Sera