"Il terzo incomodo tra noi e i nostri uomini
È l’iPhone, il nuovo oggetto del desiderio, che i maschi non lasciano mai. Nemmeno di notte
Prendete un uomo tra i 15 e i 45 anni e portatelo in una stanza dove da un lato siede una ragazza bellissima e sull’altro lato c’è un iPhone appoggiato su un tavolo. Potete scommetterci che novantanove su cento dei maschi in questione si precipiteranno sull’iPhone come naufraghi riarsi su una fontana di acqua fresca, e cominceranno a gingillarcisi con un sorriso beato che escluderà totalmente la ragazza dalla loro visuale. Probabilmente non ricorderanno mai d’averla intravista, tale sarà l’emozione di aver messo finalmente le mani sul vero oggetto del loro desiderio più urgente: il nuovo iPhone trionfalmente arrivato dagli States.
Non importa che alcuni di loro possedessero già un iPhone, comprato in America e sbloccato dopo lunghi conciliaboli su Skype col gruppino di assatanati che condivide la loro passione per tutto ciò che porta il marchio di una mela morsicata: l’iPhone nuovo, quello con tutti i programmi del mondo, è immensamente più cool. Li vedrete sorridere anche se fino a un momento prima bestemmiavano, vedrete i loro occhi brillare come al primo appuntamento delle medie, e la loro fronte aggrottarsi in segno di concentrazione mentre appoggiano sul palmo della mano sinistra la mattonella lucida e rettangolare che ricorda tanto il portasigarette di vostro zio Gino, quello morto di cancro ai polmoni.
Li vedrete accarezzare la mattonella gelida con una delicatezza che non pensavate avessero, li vedrete sfiorarla con le dita facendo gesti da prestigiatore.
Allora saprete che è finita.
Se un tempo le fidanzate e le mogli degli addict di Internet potevano contare su qualche breve distacco dal computer per scambiare quattro parole o una carezza coi loro compagni, adesso non c’è più niente da fare: non saranno mai più soli. Ci sarà sempre il terzo incomodo tra loro. Il percorso da casa al cinema, che una volta era una delle poche occasioni per passeggiare insieme, sarà accompagnato dallo smanettamento sull’iPhone in cerca del cinema in cui danno il film. All’uscita, sul taxi che vi riporta a casa, lui cercherà notizie del regista su Wikipedia. Se siete in vacanza e arrivate in un porto, o attraversate un ponte o costeggiate un lago, non gli parrà vero mostrarvi dall’alto su Google Maps dove siete di preciso, manco quel porto l’avesse costruito lui, manco fosse Dio.
Non lo lascerà nemmeno di notte, il sacro feticcio, perché è tanto comodo come orologio luminoso e non importa se, anche silenziandolo, emette una vigorosa vibrazione che vi sveglierà alle 7 del mattino di domenica: era un amico che chiedeva dove comprare quel certo modemino che gli manca. E se l’iPhone è un telefono mediocre, non inoltra i messaggi né i biglietti da visita, fa foto scadenti ed è un oggetto freddo con l’enorme schermo sempre pieno di ditate, chi se ne infischia? L’importante è rivedere i momenti salienti delle partite di baseball americane, l’importante è navigare come sul computer di casa, l’importante è essere connessi ogni istante, ogni momento, ogni minuto. Finché morte non li separi."
Non importa che alcuni di loro possedessero già un iPhone, comprato in America e sbloccato dopo lunghi conciliaboli su Skype col gruppino di assatanati che condivide la loro passione per tutto ciò che porta il marchio di una mela morsicata: l’iPhone nuovo, quello con tutti i programmi del mondo, è immensamente più cool. Li vedrete sorridere anche se fino a un momento prima bestemmiavano, vedrete i loro occhi brillare come al primo appuntamento delle medie, e la loro fronte aggrottarsi in segno di concentrazione mentre appoggiano sul palmo della mano sinistra la mattonella lucida e rettangolare che ricorda tanto il portasigarette di vostro zio Gino, quello morto di cancro ai polmoni.
Li vedrete accarezzare la mattonella gelida con una delicatezza che non pensavate avessero, li vedrete sfiorarla con le dita facendo gesti da prestigiatore.
Allora saprete che è finita.
Se un tempo le fidanzate e le mogli degli addict di Internet potevano contare su qualche breve distacco dal computer per scambiare quattro parole o una carezza coi loro compagni, adesso non c’è più niente da fare: non saranno mai più soli. Ci sarà sempre il terzo incomodo tra loro. Il percorso da casa al cinema, che una volta era una delle poche occasioni per passeggiare insieme, sarà accompagnato dallo smanettamento sull’iPhone in cerca del cinema in cui danno il film. All’uscita, sul taxi che vi riporta a casa, lui cercherà notizie del regista su Wikipedia. Se siete in vacanza e arrivate in un porto, o attraversate un ponte o costeggiate un lago, non gli parrà vero mostrarvi dall’alto su Google Maps dove siete di preciso, manco quel porto l’avesse costruito lui, manco fosse Dio.
Non lo lascerà nemmeno di notte, il sacro feticcio, perché è tanto comodo come orologio luminoso e non importa se, anche silenziandolo, emette una vigorosa vibrazione che vi sveglierà alle 7 del mattino di domenica: era un amico che chiedeva dove comprare quel certo modemino che gli manca. E se l’iPhone è un telefono mediocre, non inoltra i messaggi né i biglietti da visita, fa foto scadenti ed è un oggetto freddo con l’enorme schermo sempre pieno di ditate, chi se ne infischia? L’importante è rivedere i momenti salienti delle partite di baseball americane, l’importante è navigare come sul computer di casa, l’importante è essere connessi ogni istante, ogni momento, ogni minuto. Finché morte non li separi."
post tratto dal blog di Daria Bignardi
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